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«La cosa che più mi colpisce di Stefano D'Albano è la facilità con la quale riesce a creare suoni, contrasti e rime interne, cosicché il verso trova sempre la corsia principale, sulla quale far correre la creatività a volte fatta di riflessioni, altra di intuizioni ed altra ancora di sfogo, che, secondo il momento, diventa amaro oppure sarcastico, ma sempre intriso di spiritaccio romano. Alcune sue composizioni mostrano un'architettura "dellarchiana", altre volte si rifanno alla tipica poesia romanesca d'altri tempi, alcune volte tradiscono una frequentazione accademica ancorata ad un nobile passato che non vuole arrendersi alla naturale trasformazione che ogni lingua viva subisce. Nel complesso i suoi versi sono sempre godibili.» Claudio Sterpi.